01 - Vecchia strada della Valle (Auronzo)
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Cima Gogna Vecchia strada della Valle - punto non definito
- Cima Gogna
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6.00
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--.--
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Giretto
tranquillo (lontano dal traffico), non faticoso, in una valle un po' selvaggia,
peccato sia molto breve.
Fate attenzione alla strada, c'è qualche voragine e molti sassi sulla
carreggiata.
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02- Auronzo -
Danta - Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S. Stefano -
Casada - Danta - Auronzo
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Giro
su strada tutta asfaltata, prima attraverso la vecchia strada della valle
verso Santo Stefano (chiusa la traffico); dalla fine della strada della
valle fino a Casada strada trafficata.
Da
Casada fino a Danta e poi giù ad Auronzo traffico praticamente assente.
L'unica
bella salita si trova fra Casada e Danta ma per fortuna
è quasi tutta all'ombra.
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03 - Auronzo
- Val Visdende - Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S.Stefano -
Campolongo (sx Piave) - Presenaio (sx Piave)- Val Visdende - Forcella Zovo - Costalta -
Mare - Campolongo (dx Piave)- S.Stefano
- Cima Gogna - Auronzo
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Da
Auronzo all'imbocco della strada per Val Visdende il tragitto è
una passeggiata e per la maggior parte lontano dal traffico. La salita
che porta a Cima Canale è un po' dura ma non molto lunga, pianeggiante poi fino all'inizio della strada sterrata
che porta alla Forcella Zovo, 2/3 km di sterrato non molto ripido. Ripida
invece la discesa (asfaltata) che porta a Costalta, da qui poi ancora giù
fino a Mare; da Mare ad Auronzo la solita passeggiata.
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04- Auronzo - Comelico
- Casera Razzo - Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S. Stefano -
Campolongo (sx Piave) - Forc. Lavardet - Casera Razzo - Valico di Cima
Campigotto - Laggio - Pinie - Tre Ponti - Cima Gogna - Auronzo
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Giro
molto bello, quasi tutto lontano dal grande traffico,
molto vario come fondo stradale, discretamente lungo
ma non esagerato, abbastanza duro, belle salite che
si alternano a tratti più' dolci. Veramente bello.
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05 - Auronzo -
Passo S.Antonio - Auronzo
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Auronzo - Passo S. Antonio - Auronzo |
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Tutto
in salita, un po' noioso, abbastanza faticoso, tutto asfalto, tragitto
abbastanza corto. Non è molto bello come giro.
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06 - Auronzo -
Pian de Sera - Auronzo
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Auronzo (via Cella) - Ex miniera
Argentiera - Pian de Sera - Ponte Da Rin - Auronzo (via Cella)
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Giro
abbastanza carino, non molto lungo, purtroppo per una
buona parte sulla SS 48 con relativo traffico, poi dalla miniera
si prosegue su sterrato sulla dx Ansiei per un tratto strada
è riaperta al traffico, anche se questo è molto ridotto.
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07- Auronzo - S.
Stefano - Padola - Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S. Stefano
- Casada - Candide - Dosoledo - Padola - Passo S. Antonio - Antonio
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Giro
molto tranquillo, niente sterrato,
quasi tutto su strada aperta al traffico, salvo il vecchio
tratto della strada della Valle.
L'unico
tratto relativamente faticoso è quello che da Padola porta al passo.
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08- Auronzo -
strada Panoramica del Comelico - Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S. Stefano -
Casada - Sega Digon - Costa - Costalissoio - Costalta - Mare - S. Stefano - Cima
Gogna - Auronzo
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Giro
su strada tutta asfaltata, prima attraverso la vecchia strada della valle
verso Santo Stefano (chiusa la traffico), poi dopo Sega Digon con un bel
panorama sul Comelico nel tratto Costa-Costalta;da Sega Digon a Presenaio
traffico praticamente assente, giro quasi tutto al sole Non
ci sono salite pesanti da fare salvo il tratto fra Sega Digon e Costa dove
ci si porta in quota abbastanza rapidamente, ma la salita non è
lunghissima. Unico
difetto: da Presenaio a S. Stefano e poi Casada la strada è abbastanza
trafficata.
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09 - Auronzo - Presenaio
- Auronzo
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Auronzo - Cima Gogna - S. Stefano - (dx Piave)
Campolongo - Presenaio - (sx Piave) Mare - Campolongo - S. Stefano - Cima Gogna
- Auronzo
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Giro
su strada tutta asfaltata salvo il tratto S. Stefano - Presenaio in dx
Piave; un bel tratto in
assenza di traffico: la vecchia strada della valle ed il tratto S. Stefano
- Presenaio in dx Piave. Assenza
totale di grandi salite e discese. Unico
difetto: da Presenaio a S. Stefano la strada è abbastanza trafficata.
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10 - Casada - Panoramica
del Comelico + Stallone di Costa
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Casada - Sega Digon - Costo - Stallone
di Costa - Costa - Costallissoio
- Costalta - Mare - S. Stefano - Casada
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Giro
su strada tutta asfaltata salvo il tratto S. Stefano - Casada in sx Padola;
per la maggior parte con
traffico quasi assente: Sega Digon - Mare; senza traffico: S. Stefano -
Casada.
Salite:
1)
da Sega Digon ci si porta in quota abbastanza rapidamente.
2)
da Costa allo Stallone ..... SALITA!
Solito
difetto: da Mare a S. Stefano la strada è abbastanza trafficata.
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11 - Campitello
- Passo Silvella - Nemes - Campitello
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Campitello - Sega Digon - Passo Silvella -
Malga di Nemes - Passo Monte Croce Comelico - Sega Digon - Campitello
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Partiamo da Campitello (m.
976), frazione di S. Nicolò di Comelico, e saliamo lungo la statale fino a Sega Digon (m. 1115). Qui prendiamo la strada sulla destra che,
in leggera salita, ci porta alla Cappella dei Caduti di Cima Vallona (m. 1214). Prendiamo a sinistra
la strada che costeggia il torrente Digon e che ci porta comodamente a Pian de la Mola (m.
1458). Proseguiamo dritti; dopo un primo tratto di lieve pendenza, in prossimità dell'ultimo ponte
sul torrente Digon (m. 1645), la strada, in parte sterrata, sale rapidamente
alla casera Silvella (m. 1827). Pedaliamo tra verdi pascoli lungo un sentiero sterrato e saliamo fino al Passo
di Silvella (m. 2329) da cui si gode una vista fantastica sui monti
circostanti. Qui continuiamo lungo il sentiero 146 e scendiamo fino alla malga
di Nemes (1890): il sentiero sterrato, che all'inizio risulta ripido e
abbastanza impegnativo, diventa poi pianeggiante e comodo.
Dopo una piacevole sosta al Rifugio, proseguiamo lungo il sentiero 131 fino al
Passo Monte Croce Comelico (m. 1636). Infine prendiamo la statale che in poco
tempo, dopo aver attraversato Dosoledo, Candide e Sega Digon, ci riporta a
Campitello (m. 976).
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12 - Misurina -
Monte Piana - Lago Antorno
- Misurina
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Misurina - Monte Piana - Lago Antorno
- Misurina |
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Partendo
dal piazzale della seggiovia che porta a Col de Varda (m. 1750), imbocco il
sentiero sul lato sinistro del lago, in modo da evitare il traffico; il sentiero
è sufficientemente largo, molto comodo per le MTB, ed inoltre da questo lato si possono ammirare degli angoli veramente incantevoli. In prossimità
dell'albergo Miralago il sentiero si ricongiunge alla strada asfaltata che giunge
dal lato destro del lago; su questa si procede fino all'incrocio presso il
ristorante Genzianella dove si incontrano, oltre quella che sto
percorrendo, la strada per il lago Antorno/Tre Cime di Lavaredo, quella che
proviene dalla SS 48 bis e quella che sale a monte Piana.
Superata la stanga che blocca l'accesso alle auto, imbocco quest'ultima.
Per i primi 3/5 la strada si alza di quota in modo non eccessivo (circa 100
metri). Il panorama è favoloso, sicuramente il più bel giro che si possa fare
in MTB nel comune di Auronzo su strada chiusa al traffico. Gli ultimi 2/5 di
strada sono però decisamente ripidi, da 1850 metri si arriva ai 2205 metri del
rifugio Bosi (355 m in circa 2 - 2,5 km) dopo un'ora abbondante e 7.30 km.
Mentre si sale si possono ammirare i Cadini di Misurina, il Cristallo, le Tre
Cime di Lavaredo, la Croda Rossa, le Marmarole, il Sorapiss, la Croda dei
Toni, ecc. ecc.; questi nomi fanno intendere subito quale sia il panorama
salendo da Misurina che può sempre essere ammirata in fondo, adagiata lungo il
lago. Arrivati in cima c'è la possibilità di percorrere i sentieri di Monte
Piana, io però opto per il ritorno a fondovalle. Ripercorro la strada fino a quota
2055 (dove ci sono i 4 segnali, uno sopra l'altro), lascio la strada e prendo il sentiero n° 122.
Quest'ultimo non è
molto adatto per la MTB, è più un percorso da ciclo cross; comunque, essendo
quasi tutto in discesa, è fattibile prestando però attenzione alle
radici, ai sassi e alle buche. Arrivato nei pressi di forcella Bassa (m
1880) rischio di sbagliare strada e di ritornare sul percorso fatto
all'andata. Torno indietro di pochi metri e vedo il sentiero corretto, non il 119 che
mi avrebbe portato al casello delle Tre Cime, ma un altro che si mantiene più a
sud (più alto). Il percorso, che si snoda attraverso vari saliscendi nel
bosco, è spesso reso difficile dalle molteplici radici presenti; riesco comunque a
percorrerlo senza mai scendere dalla bici. Finalmente arrivo
a monte del lago
Antorno, prendo la strada che scende dalle Tre Cime di Lavaredo, costeggio il
lago e poi, dopo una rapida discesa, arrivo di nuovo al bivio presso il
ristorante Genzianella. Proseguo fino alla SS 48 bis e, dirigendomi verso
Misurina (stando però sul lato destro del lago), arrivo al posteggio della seggiovia.
Veniamo ora agli aspetti negativi:
1) la strada è chiusa al traffico ma ci sono le navette che portano in cima i
turisti; queste, sapendo di non incontrare auto e di avere tutta la strada (che
è stretta) per sé, vanno veloci; fare dunque molta attenzione, soprattutto
in prossimità delle curve.
2) La strada è quasi del tutto priva di protezioni laterali; se questo non è
un problema salendo potrebbe esserlo quando si scende e si prende velocità,
soprattutto nella parte alta.
3) L'aspetto decisamente più negativo e sgradevole: la strada per Monte piana
è chiusa al traffico, non solo per le auto, ma anche per le biciclette; ci sono
dei cartelli che non lasciano dubbi su questo (vedi
foto), dunque le
navette non si aspettano di trovare delle biciclette dietro le curve!!!!!!!!!
Visto che siamo in argomento, ricordo anche che è vietato fare il giro del
lago di Auronzo in bicicletta durante la stagione estiva.
Probabilmente ci saranno delle motivazioni dietro questi provvedimenti,
peccato. Per chi non volesse rischiare la multa, ci sono due percorsi con
caratteristiche simili (anche se non con panorami così belli) posti in comuni
che favoriscono gli appassionati di MTB invece di contrastarli: il Monte Rite
in Cadore e la salita da Carbonin a Prato Piazza nel vicino Alto Adige/Sud
Tirolo.
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13 - Forcella Cibiana -
Monte Rite - Forcella Cibiana
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Forcella Cibiana - Monte Rite - Forcella
Cibiana |
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Partiamo
nei pressi del Rifugio Remauro sul Passo Cibiana (m. 1536) e imbocchiamo la
vecchia strada militare; dopo quasi 8 km di fondo sterrato in costante salita,
arriviamo sulla sommità del Monte Rite (m. 2183). Da qui si gode uno
splendido panorama a 360°: il Centro Cadore, la Val del Boite fino a Cortina,
l'Antelao, il Pelmo in tutta la sua maestosità, la Val Zoldana, ecc..
Dopo aver visitato la fortificazione della Prima Guerra Mondiale che ora
ospita il Museo nelle Nuvole di R. Messner, riprendiamo la discesa fino al
Passo Cibiana.
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in alto [Fotografie] |
14- Val Visdende - Giro
delle Malghe
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Pra Marino - Strada delle malghe -
Pra Marino |
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Il
“giro delle malghe” è un percorso panoramico di circa 30 km che,
attraverso un lungo saliscendi di boschi e pascoli, tocca sette vecchie malghe
della Val Visdende, tuttora funzionanti.
Si parte da Pra Marino (m 1288), lungo la Val Visdende e, dirigendosi verso
nord lungo un primo tratto di strada asfaltata e poco pendente, si arriva al
bivio Ciadon dove si imbocca il sentiero n. 170 (Strada delle Malghe) vietato
alle auto.
L’asfalto, quando la pendenza è maggiore, si alterna allo sterrato, quando
è più dolce; dopo una serie di tornanti si giunge alla prima malga, Casera
Dignas (m 1686).
Proseguendo, la valle si apre in tutta la sua bellezza e la vegetazione si fa
sempre più rada; dopo un tratto pianeggiante, una dura salita porta alla
seconda malga, Casera Campobon (m 1950).
Uno sguardo all’indietro verso la corona di montagne che ci circonda: M.
Schiaron, completamente erboso, le Crode dei Longerin, il M. Cavallino e il M.
Palombino. Dopo un falsopiano, da cui si gode una bella vista sulla Val
Visdende e sui prati di Pra Marino, costeggiando la montagna si arriva alla
terza malga, Casera Cècido (m 2014).
Proseguendo sempre in costa, su tratti pianeggianti, falsipiani, alcune
discese, si giunge alla quarta malga, Casera Manzon (m 1890).
Si continua lungo il sentiero n. 170 che a questo punto è molto discontinuo:
tratti stretti, erbosi, che poi si allargano, salite con contropendenze, dure
rampe che si alternano a ripide discese. Dopo un tratto sterrato in salita si
arriva alla quinta malga, Casera Chiastelin (m 1968).
Di fronte si staglia il M. Peralba, ormai vicinissimo; dopo una discesa
ricomincia una dura salita; si arriva alla quota più alta, m 2030, sul
ponticello in legno che attraversa il Rio Val Grande. A questo punto inizia la
discesa lungo un tratto ripido e ghiaioso che porta a Casera Antola (m 1872),
la sesta malga.
Si scende all’interno di un bosco, il fondo si fa a tratti erboso e sassoso;
si arriva alla Malga Chivion (m 1745), settima ed ultima della serie.
Scendendo
all’interno del bosco, su un tratto scorrevole alternato da tornanti, si
ritorna al punto di partenza, sulla piana di Val Visdende. Se si volge lo
sguardo sulla destra si riconosce l’intero giro fatto. |
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A01 - San
Candido - Lienz - San Candido
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San Candido - Lienz (Piscine) - San
Candido |
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Un
bel giro: l'andata è molto facile essendo quasi tutto in leggerissima
discesa, il ritorno è un po' faticoso,
anche perché si fanno sentire i km che alla fine sono 89.03, vale la
pena farlo. Pendenza
media: 1%; pendenza massima: 6%
E' praticamente tutto su pista ciclabile e quasi sempre lontano dalle strade
salvo pochi "contatti".
Per i "meno" allenati c'è la possibilità di tornare a San Candido
in treno. Le ferrovie austriache mettono a disposizione varie corse
giornaliere con carri merci per caricare le biciclette. E' sicuramente il
mezzo preferito dalla maggioranza per ritornare in Italia.
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A02 - Monguelfo -
S. Maddalena Val Casies - Monguelfo
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Monguelfo - S. Martino - S. Maddalena
- S. Martino - Monguelfo
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Da Monguelfo (1087
s.l.m.) prendiamo la ciclabile che attraversa la Val Casies. E' una strada
panoramica, asfaltata e in parte sterrata, che inizia costeggiando il
Castel Monguelfo (posto all'imboccatura della valle), prosegue lungo il
Rio di Casies attraversando vaste distese di prati, pascoli e boschi.
La pista riprende in parte la vecchia statale che attraversa la valle e in
parte strade
boschive o secondarie; il percorso è leggermente in salita fino a S.Martino
(1243 s.l.m.).
Arriviamo a S.Maddalena (1398 s.l.m.) e continuiamo fino a S.Anna. Da qui
prendiamo la nuova strada statale che in poco tempo ci riporta a Monguelfo. La ciclabile è
praticamente sempre lontana dal traffico, unico aspetto negativo è che in alcuni punti non
è ben segnalata. Unico dislivello degno di nota è quello alla fine della valle, che in pochi km
porta fino a S. Maddalena.
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A03 - Carbonin -
Prato Piazza - Villabassa - Dobbiaco - Carbonin
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Carbonin - Prato Piazza - Bivio
per il lago di Braies - Villabassa - Dobbiaco - Carbonin
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Da Carbonin (1438
s.l.m.) andiamo in direzione di Cortina e, dopo circa 600 metri, prendiamo a
dx la strada sterrata che si snoda lungo la Val di Specie. Dopo 7 km di
salita costante, attraverso il bosco, arriviamo a Prato Piazza (2004 s.l.m.),
un bellissimo valico prativo in vista della Croda Rossa, del Cristallo e dei Cadini di Misurina. Dopo una sosta rigenerante al
Rifugio Vallandro, proseguiamo lungo la discesa asfaltata e trafficata che ci porta prima a Ponticello (1468
s.l.m.) e poi a Corte (1206 s.l.m.), dove incrociamo la strada che porta al
Lago di Braies. Noi proseguiamo verso nord e, dopo circa 300 metri, ci
immettiamo a dx sulla ciclabile che, attraverso boschi e prati, ci porta a
Villabassa (1157 s.l.m.); poi, attraversando Bagni Pian di Mala (1240 s.l.m.),
arriviamo alle porte di Dobbiaco (1200 s.l.m.). Costeggiamo il Rienza e giungiamo al Lago di Dobbiaco (1258 s.l.m.).
Riprendiamo, in parte sulla ciclabile e in parte sulla statale, e rientriamo a
Carbonin.
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B01 - S.
Anna - Vallorch - S. Anna
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S. Anna - Vivaio - Campon - Pian
Cansiglio - Vallorch - Pian Cansiglio - Campon - Vivaio - S. Anna
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Giro
piacevole, non molto faticoso, senza grandi salite, in mezzo alla foresta per
una parte e per l'altra attraverso l'altopiano. Percorso che si alterna
fra leggere
salite, tratti pianeggianti e qualche discesa.
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B02 - Tambre - Cansiglio -
Passo della Crosetta - Tambre
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Tambre - Vivaio - Canaie - Campon
- Pian Cansiglio - Passo della Crosetta - strada Forestale (dir. Candaglia) -
campo da Golf - Pian Cansiglio - Spert d'Alpago - Tambre
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Partenza da Tambre su
strada asfaltata e subito salita fino a S.Anna. Da S.Anna andiamo verso il
Cansiglio passando per Vivaio (strada secondaria, poco trafficata e quasi
sempre pianeggiante). A Campon ci immettiamo sulla statale 422, attraversiamo
Pian Osteria e poi arriviamo sull'altopiano
del Cansiglio, da qui proseguiamo in leggera salita fino al passo della
Crosetta; ritorniamo indietro per la strada forestale (chiusa al traffico e
sterrata). Poco prima di arrivare in Candaglia prendiamo una lunga e ripida
discesa (asfaltata) diretta nuovamente all'Altopiano, nei pressi del campo da
golf. Ripresa la statale torniamo a Campon e da qui proseguiamo per Spert
d'Alpago e poi Tambre.
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B03 - Tambre - Pian Rosada - Val Scura -
Crosetta - Tambre
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Tambre - S. Anna - Vivaio - Canaie
- Pian Rosada - strada Forestale (sent. Alpago Natura) - Val Scura - Candaglia
- Crosetta - Pian Cansiglio - Pian Osteria - Spert - Tambre
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Partenza da Tambre (922
s.l.m.) su strada asfaltata e subito salita fino a S.Anna (1002 s.l.m.) lungo
la strada dei Piai. Da S. Anna andiamo verso la foresta del Cansiglio passando
per Vivaio (strada secondaria, poco trafficata e quasi sempre pianeggiante) e
Canaie. A Pian Rosada (1053 s.l.m.) ci immettiamo sulla strada forestale
(chiusa al traffico e sterrata) e, dopo essere saliti fino ad una quota di
1082 metri, scendiamo fino a trovare il bivio tra Valmenera e Val Bona (991
s.l.m.). Riprendiamo la salita lungo la Valle Scura con direzione Crosetta
(strada forestale, abbastanza ripida con fondo di sassi, dislivello notevole)
e ci innalziamo fino a 1247 metri. Al bivio tra Candaglia e Crosetta optiamo
per la seconda destinazione, dopo circa 6 km di strada sterrata e leggermente
in discesa arriviamo al Passo della Crosetta (1118 s.l.m.).
Prendiamo la statale 422 e attraversando l'altopiano del Cansiglio, Pian
Osteria, Campon, Spert d'Alpago, rientriamo a Tambre. Il giro si sviluppa a
cavallo delle province di BL, TV e PN.
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(*)
E' calcolato solo il tempo effettivo di pedalata, sono escluse soste, pause,
ecc. ecc.
....
e quello che segue sono io in mountain bike..... |
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