L'edificio
della fucina era più piccolo rispetto a quello del mulino.
La ruota idraulica esterna si collegava al meccanismo interno con un asse
orizzontale sul quale era fissato il maglio che veniva usato per battere
il ferro.
Il maglio era posizionato in modo che non si spostasse dal suo asse quando
era in funzione.
Nella bottega c'era poi la forgia, che era una specie di
fornello largo circa 1,5 metri e profondo altrettanto, dove il fabbro
scaldava il ferro per poi batterlo sull'incudine fino a dargli la forma
desiderata.
Sotto alla forgia una ventola, anch'essa collegata all'asse della ruota
idraulica esterna, serviva a "fare vento" per ravvivare le
braci.
Una griglia permetteva la circolazione dell'aria.
Sullo stesso asse della ruota idraulica era inserita, mediante una ruota
più piccola, la mola di pietra che serviva per affilare zappe, badili,
seghe e accette.
Con il passare del tempo la pietra si consumava e doveva essere
sostituita. La mola aveva un diametro di 1,5 metri ed uno spessore di
circa 25-30 centimetri.
Era collegata al meccanismo principale con dei "fugnaze", cioè
delle corde formate da striscioline di pelle di mucca intrecciate.
Le trecce cosi ottenute erano poi nuovamente intrecciate fra loro.
Queste corde, resistentissime, erano intrise di resina perché avessero
maggiore aderenza e venivano prodotte da un artigiano locale.
Nella fucina c'erano vari attrezzi, come l'incudine, i martelli, le pinze
e le tenaglie di vario tipo.
Il ferro arrivava dalla fonderia in forme diverse: pani, verghe, tondini,
sbarre.
Nelle fucine si producevano ferri per i cavalli, badili, zappe, vanghe,
"clamere", chiodi da mettere sotto gli scarponi, ecc...
Si facevano anche lavori più raffinati che richiedevano una particolare
abilità, come chiavi e serrature.
Nella bottega lavoravano gli artigiani "anziani" e gli
apprendisti che imparavano il mestiere.
Spesso l'attività del fabbro era collegata a quella del maniscalco,
poiché venivano utilizzati molto gli animali sia per le attività
boschive sia per i lavori agricoli.
|