Rab (Arbe)
è una bella isola del golfo del Quarnaro, con molte colline che la
riparano dai venti assicurando così un buon clima.
La raggiungiamo con il traghetto partendo da Jablanac (sulla costa
dalmata) e arrivando a Mišnjak.
Percorrendo la strada litoranea e attraversando i paesi di Barbat e Banjol,
ci rendiamo subito conto che non ci sono spiagge, ma solo porticcioli.
Raggiungiamo l’estremità nord verso Lopar, famosa per le spiagge
sabbiose. La zona è però molto turistica, con vari servizi. Non è
quello che cerchiamo.
Tramite un Ufficio Turistico del capoluogo capiamo che le insenature poco
affollate, con scogli e pinete si trovano sulla penisola del Kalifront.
La
zona è infatti attraversata da vari tracciati, sia asfaltati che
sterrati; certi sono percorribili solo in mountain bike o a piedi.
Affittiamo così un piccolo appartamento a pochi metri dal mare, a Gožinka,
raggiungibile in auto; la prospiciente baia è stupenda, non c’è quasi
nessuno; il mare cristallino è protetto dalla pineta che permette anche a
noi un certo refrigerio.
Un giorno decidiamo di visitare Rab capoluogo.
È una bella cittadina famosa per i suoi quattro campanili che ricordano
una nave con i quattro alberi.
È un gioiello di arte e architettura: è percorsa da tre strade che la
attraversano longitudinalmente su cui si affacciano nobili edifici con
portali romanici.
Parte delle antiche mura sono presenti, ben conservate, sul tratto che si
affaccia sulla baia di S. Eufemia.
Un bel panorama del capoluogo si ha dalla collina sopra Mundanije e da S.
Elia: si vede la parte antica posizionata sulla stretta e verde penisola
in una posizione molto suggestiva e a lato le sue insenature; inoltre si
scorge molto bene l’isola di Pag proprio di fronte.
Vediamo come il paesaggio sia verdissimo, la macchia mediterranea si
alterna a boschi di pini marittimi, querce e lecci.
Completamente diversa è la costa nord-est, quasi parallela al massiccio
del Velebit, completamente rocciosa e brulla a causa della violenza della
bora.
Un giorno non manchiamo di visitare anche il cimitero delle vittime del
fascismo a Kampor (progetto dell’arch. E.
Ravnikar). Sull’isola
era infatti presente un campo di concentramento nazista.
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